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Giubileo delle Confraternite: fede, preghiera, condivisione e memoria

parrocchia san bernardino molfetta - giubileo confraternita associazione immacolata molfetta sintesi 2025Roma non è stata solo la meta di un viaggio, ma il cuore di un’esperienza che ha lasciato il segno. Il 17 e 18 maggio, quattordici membri della Confraternita dell’Immacolata Concezione e dell’Associazione Femminile dell’Immacolata hanno partecipato al Giubileo delle Confraternite, ritrovandosi in una cornice straordinaria, spiritualmente intensa e profondamente radicata nella storia della Chiesa.
Non si è trattato di un semplice pellegrinaggio, ma di un’occasione di grazia e memoria viva, in cui fede, tradizione e comunione hanno dialogato con la storia e l’attualità. Come ha ricordato Mons. Michele Pennisi, Assistente ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite d’Italia, il Giubileo non va vissuto come uno sguardo rivolto al passato, ma come una possibilità concreta per riscoprire la propria appartenenza ecclesiale, come confratelli e consorelle in cammino.
Le Confraternite oggi, infatti, sono tutt’altro che realtà nostalgiche: sono comunità vive, espressioni autentiche di un Vangelo incarnato, che passa attraverso la preghiera, il servizio silenzioso, l’impegno educativo e la carità quotidiana. E proprio in questo contesto, la partecipazione della rappresentanza confraternale si è fatta segno tangibile di una Chiesa che, pur custodendo la memoria, non smette di aprirsi al futuro con speranza.

 

Il pellegrinaggio alla Porta Santa: «Roma ci ha riempito il cuore»

parrocchia san bernardino molfetta - giubileo confraternita associazione immacolata molfetta sintesi 2025Il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro (sabato pomeriggio) è stato uno dei momenti più intensi e carichi di significato di questo Giubileo. Mentre il corteo si muoveva lentamente, sostenuto dalla preghiera e dal canto, ciascuno portava nel cuore le proprie intenzioni, le attese e le fatiche della vita quotidiana. Al termine del passaggio, la sosta davanti alla tomba dell’apostolo Pietro è stata l’occasione per la recita del Credo, ma anche per affidare alla sua intercessione tutta la comunità parrocchiale, i nostri sacerdoti (don Raffaele, don Angelo e don Nunzio), suor Jeneveve e suor Neilima, i gruppi e le realtà pastorali e ogni persona che si è affidata alla preghiera dei partecipanti.

Il Priore, Mauro Piergiovanni, emozionato, ha così condiviso il senso di questa esperienza:
«Roma ci ha riempito il cuore. Le gambe un po’ pesanti, ma l’anima è leggera e colma di un’emozione difficile da raccontare. Vederci tutti insieme, con i nostri simboli, i nostri colori, in quei luoghi che parlano di fede e storia, è stato qualcosa di profondamente speciale. Abbiamo camminato e pregato con gioia, condividendo la bellezza di appartenere a una tradizione viva. Un grazie immenso a chi ha camminato con noi e a chi ci ha sostenuto anche da casa. È stato un pellegrinaggio, sì, ma anche un’esperienza di comunità vera, che ci ha resi ancora più uniti».

 

San Lorenzo in Damaso: la memoria che ci unisce

parrocchia san bernardino molfetta - giubileo confraternita associazione immacolata molfetta sintesi 2025 Domenica 18 maggio, invece, il gruppo ha partecipato alla Santa Messa nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, un luogo dal valore storico e affettivo profondo per la Confraternita dell’Immacolata di Molfetta. È qui, infatti, che il 23 settembre 1613, con un Breve Pontificio di Papa Paolo V, la Confraternita fu aggregata all’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione, un legame che ha segnato in modo indelebile la sua identità.

Pur non esistendo più l’Arciconfraternita originaria, quel vincolo spirituale e simbolico resta vivo nello spirito mariano della Confraternita. «Quattrocentododici anni dopo il cuore della nostra Confraternita batte ancora lì dove tutto ebbe inizio. Abbiamo celebrato l’Eucaristia nello stesso luogo che ha segnato la nostra origine e il nostro mandato spirituale – ha commentato il Priore -. Questo luogo ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e dove dobbiamo tornare ogni volta che desideriamo ritrovare il senso profondo del nostro servizio. Da qui riparte un ponte spirituale che unisce Molfetta alla città eterna. Un legame che ci onora, ci responsabilizza e ci rinnova nella nostra missione».

 

Tra basiliche, volti e legami

parrocchia san bernardino molfetta - giubileo confraternita associazione immacolata molfetta sintesi 2025Durante il Giubileo, il gruppo ha visitato anche due tra le basiliche più significative della cristianità: San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore, sostando in preghiera, lasciandosi attraversare dalla bellezza del silenzio e dalla luce che le pietre sacre sanno ancora trasmettere. Una tappa meditativa speciale si è svolta anche davanti alla tomba di Papa Francesco, un momento di raccoglimento e affidamento per la Chiesa universale e per il cammino sinodale in corso.
Ma accanto ai momenti spirituali, non sono mancati quelli di fraterna condivisione, nei pasti, nei sorrisi, nei gesti semplici che, giorno dopo giorno, rafforzano i legami e rendono ogni viaggio un’esperienza di famiglia.

 

Il Giubileo come tempo di grazia e di rinnovamento

parrocchia san bernardino molfetta - giubileo confraternita associazione immacolata molfetta sintesi 2025 Questo Giubileo non è solo un evento da ricordare con emozione, ma un tempo di Grazia da accogliere pienamente e da riportare nel cuore della vita quotidiana. Per la Confraternita e per l’Associazione Femminile, questa esperienza ha rappresentato un’occasione feconda non solo per rafforzare i legami fraterni, ma anche per riaccendere il desiderio di una vita cristiana più autentica, più ancorata all’Eucaristia e più nutrita dalla preghiera condivisa.

«Quello che abbiamo vissuto non è stato solo un pellegrinaggio, ma un tempo di preghiera intensa, di ascolto profondo e di grande unità. Pregare insieme, anche in mezzo alla stanchezza e alla bellezza della città, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande: un’unica famiglia, unita sotto lo sguardo di Maria – ha sottolineato la Presidente dell’Associazione Femminile, Anna Maria Farinola -. La condivisione di ogni momento, dai passi silenziosi alla gioia dei pasti vissuti insieme, ha reso tutto più vero. Ora sentiamo il bisogno di custodire questa esperienza e condividerla con la comunità, perché porti frutto».

Questa esperienza non può restare chiusa nella memoria di chi l’ha vissuta, ma deve diventare un “contagio positivo” per tutta la comunità, un seme di ispirazione che possa germogliare nel servizio umile, nella preghiera viva e nella comunione concreta. Questo pellegrinaggio non può essere visto come un traguardo, ma piuttosto come una nuova partenza. È un passo in più verso una Chiesa che, come Maria, cammina nella fede, serve con amore e custodisce la Speranza con cuore fiducioso e mani operose.

 

Commenti ( 7 )

  1. Rispondi
    Rossana says:

    È bello che la parrocchia abbia voluto dare risalto a questo momento: è un segno di attenzione verso realtà che spesso vengono date per scontate, ma che custodiscono un senso profondo di appartenenza e di servizio.

  2. Rispondi
    Gino Mengani says:

    Questo articolo restituisce pienamente la ricchezza spirituale e culturale delle confraternite. Non si tratta di realtà del passato, ma di un patrimonio vivo, fatto di volti, di fede condivisa, di memoria che diventa futuro.

  3. Rispondi
    Angela Dantes says:

    La preghiera condivisa durante il Giubileo ci ricorda che non siamo cristiani da soli. Le confraternite ci educano a una fede popolare, incarnata, che passa attraverso gesti, segni, parole trasmesse di generazione in generazione.

  4. Rispondi
    Vito Cesano says:

    Sarebbe bello che questi momenti non restassero episodi isolati, ma diventassero occasione per costruire ponti tra confraternite, gruppi ecclesiali, nuove generazioni. La tradizione si rinnova solo se sa aprirsi e dialogare.

  5. Rispondi
    Piergiorgio says:

    Le confraternite possono essere oggi luogo di formazione alla spiritualità del servizio. Offrono un modo concreto e visibile di vivere la fede, in comunione con la Chiesa e nella fraternità dei piccoli gesti.

  6. Rispondi
    Martino Giuliano says:

    Mi ha colpito l’attenzione alla dimensione comunitaria: l’essere insieme, anche solo nel camminare, nel cantare, nel servire, è già testimonianza. In un tempo frammentato, la fraternità è un annuncio potente.

  7. Rispondi
    Roberto says:

    Forse potremmo pensare a un percorso di riscoperta delle confraternite anche per i giovani, attraverso incontri, racconti, laboratori sulla fede popolare. Sarebbe un modo per trasmettere e attualizzare un tesoro prezioso.

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