
In occasione della Novena e della Festa Liturgica di San Salvatore da Horta, abbiamo avuto il piacere di contattare il nuovo Rettore del Santuario di Santa Rosalia, dove sono custodite le spoglie di San Salvatore da Horta, Padre Simone Farci (nella foto).
Lui stesso ha voluto inviarci un suo messaggio, rivolto alla nostra comunità parrocchiale e all’Associazione di San Salvatore, per meditare sulla figura luminosa di questo Santo, che, ancora oggi, inter-cede per coloro che chiedono aiuto e sostegno, con-fidando pienamente nel Signore.
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Siamo in un tempo gravido di novità per il mondo e la Chiesa. Siamo nel Giubileo Ordinario del 2025, guidati dalla Speranza che per noi ha un nome e un volto: Cristo Gesù. Tra i tanti motivi di celebrazione, ricorre anche quello che rievoca i 1700 anni dal Concilio di Nicea, prima grande assise ecumenica convocata dall’imperatore Costantino nel 325 per affermare la piena divinità di Cristo. Il Santo Padre, per celebrare degnamente il “traguardo” dottrinale ed ecclesiale di Nicea, esorta le comunità ecclesiali affinché procedano «nel cammino verso l’unità visibile, senza stancarsi di cercare forme adeguate per corrispondere pienamente alla preghiera di Gesù: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” ( Gv 17,21)» (Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 “Spes non confundit”, n. 17).
Io, con i confratelli del Convento di Santa Rosalia, custodi della memoria e del culto vivo di San Salvatore da Horta, tessitore di speranza e faro di unità per molti fedeli sardi e non solo (il suo culto ha un respiro nazionale e internazionale), e anche voi, fedeli devoti di Molfetta, ne siete una testimonianza vivente: insieme, abbiamo pensato che, con San Salvatore, possiamo essere “pellegrini di speranza”.
I Mercoledì solenni e la sua Festa liturgica, il prossimo 18 marzo, ci aiutano a rafforzare sempre più la devozione intorno a questo luminoso Santo, a riaccendere la speranza nella sua mediazione taumaturgica, nonché a rendere sempre più la vita cristiana «un cammino che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù» (Spes non confundit, n. 5).
Era il 18 marzo 1567, verso il tramonto, in una povera cella del Convento di S. Maria di Gesù in Cagliari, che Fra Salvatore rendeva la sua anima a Dio. Si spegneva una grande luce e la Sardegna tutta provava il senso del vuoto. Fra Salvatore si accostò alla morte sapendo che era l’arrivo alla Casa del Padre. La sua vita era stata una giornata di lavoro breve, ma piena: aveva vissuto intensamente, senza amarezze e delusioni. Una giornata dove ha spiccato l’uomo nella sua interezza, il cristiano nella sua adesione al Vangelo, il Frate Minore nella sua generosità alla chiamata divina.
La presenza di Fra Salvatore in Sardegna fu molto breve: per quasi due anni aveva camminato per le vie di Cagliari, dando testimonianza di amore come uomo di Dio e la gente sarda lo riconobbe come dono generoso della Provvidenza.
Fra Salvatore divenne figlio affezionato della nostra Isola, ma anche di Molfetta, Orta di Atella e tanti altri luoghi: inondò di grazie e miracoli, donandoci il suo corpo e il suo cuore. Fu amato in vita e, dopo la morte, ci si raccoglie ancora alla sua tomba con una devozione che solo un amore grande può giustificare. Fra Salvatore è morto, ma il popolo lo sente presente tutt’ora.
Quella sera sembrava che tutto si spegnesse, che la sua scia luminosa si cancellasse dalla memoria, ma il giorno dopo la sua morte incominciò un altro giorno, quello del ricordo, della devozione, della fede: una vita nuova. E quel giorno dura ancora!
San Salvatore fu un umile che il Signore esaltò: un umile che seppe tradurre in pratica nella sua interezza il programma evangelico. Il passaggio di Fra Salvatore nel mondo fu breve e rapido: assetato di Dio, pareva che avesse fretta di tornare a Colui che Lo aveva mandato; 47 anni, per noi, dicono poco, ma per chi vive per le realtà dello spirito sono lunghi e faticosi. Non ringrazieremo mai abbastanza il Padre per averci regalato un fratello che è stato strumento efficace e valido di bene. Laudato si’ mi Signore per frate Salvatore da Horta!
A cura di Padre Simone Farci
Rettore del Santuario di Santa Rosalia, dove sono custodite le spoglie di San Salvatore da Horta
Commenti ( 12 )
Nicola says:
18 Marzo 2025 at 9:10La storia di San Salvatore da Horta mi ha colpito profondamente. È incredibile come un uomo così semplice sia riuscito a lasciare un segno così forte attraverso l’umiltà e la fede. Un esempio che ci ricorda che, anche con gesti piccoli e nascosti, possiamo fare grandi cose. Grazie!
Alessandro says:
18 Marzo 2025 at 9:11Leggere di San Salvatore da Horta mi ha dato una grande lezione: la santità non sta nei grandi gesti eroici, ma nella semplicità del quotidiano vissuto con amore e fiducia in Dio. Grazie per aver raccontato la sua storia.
Sergio says:
18 Marzo 2025 at 9:12Questa riflessione mi ha portato a pensare a quanto spesso sottovalutiamo il valore della preghiera e dell’affidamento a Dio. San Salvatore ci mostra che nella fiducia totale c’è la vera forza che può cambiare la vita.
Anna says:
18 Marzo 2025 at 9:13Quante volte mi sono sentito impotente di fronte alle difficoltà … la vita di San Salvatore dimostra che Dio non ci abbandona mai, anche quando il deserto sembra infinito. Grazie per aver condiviso questa riflessione!
Maria says:
18 Marzo 2025 at 9:14Mi ha colpito molto il fatto che San Salvatore abbia saputo testimoniare la fede con la sua semplicità. In un mondo che cerca sempre gesti eclatanti, lui ci ricorda che la bellezza della fede sta nelle piccole cose.
Luigi says:
18 Marzo 2025 at 9:15La storia di San Salvatore è un monito potente: non bisogna mai giudicare una persona dal suo ruolo o dalla sua condizione sociale. Anche chi sembra ‘piccolo’ può compiere opere straordinarie.
Patrizia says:
18 Marzo 2025 at 9:15San Salvatore ci insegna che la vera grandezza sta nell’affidarsi completamente a Dio. La sua umiltà e la sua semplicità sono un modello che dovremmo imitare ogni giorno.
Angelo C says:
18 Marzo 2025 at 9:16San Salvatore non ha avuto una vita comoda o privilegiata, eppure ha saputo fare del bene con le risorse che aveva. Un promemoria per noi che a volte ci lamentiamo senza guardare le possibilità che ci circondano.
Rosaria Cef says:
18 Marzo 2025 at 9:16Grazie per aver raccontato la vita di San Salvatore da Horta, il suo esempio mi ha spinto a riflettere su quanto spesso trascuriamo la preghiera e ci allontaniamo dalla fiducia in Dio.
Corrado says:
18 Marzo 2025 at 9:17San Salvatore ci invita a riflettere su quanto sia importante essere accoglienti e disponibili verso gli altri. Il suo esempio mi ha spinto a voler offrire più tempo e ascolto alle persone che mi stanno accanto.
Pietro says:
18 Marzo 2025 at 9:18Grazie per aver raccontato la storia di questo santo. Troppo spesso ci concentriamo solo sui grandi nomi della Chiesa, ma figure come San Salvatore ci ricordano che la santità è accessibile a tutti.
MarioL says:
18 Marzo 2025 at 9:18San Salvatore da Horta ci insegna che la vita di fede non è fatta solo di parole, ma di azioni concrete, piccoli gesti quotidiani che costruiscono pace e amore. Grazie per questa bellissima testimonianza.