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Percorso prematrimoniale: non solo una cerimonia, il matrimonio come vocazione

parrocchia san bernardino molfetta - percorso prematrimoniale nubendi nozze fede sacramentoCon una celebrazione intensa e partecipata, che ha coinvolto anche le famiglie di origine e gli amici, si è concluso nei giorni scorsi il percorso prematrimoniale nella Parrocchia San Bernardino: un cammino vissuto con profondità, condivisione e consapevolezza da parte delle quattro coppie di nubendi che, attraverso sei incontri, hanno posto le basi per una scelta che non è solo personale o affettiva, ma profondamente vocazionale e spirituale.
Gli ultimi due appuntamenti del percorso hanno offerto spunti di riflessione decisivi, che hanno aiutato i fidanzati a rileggere con occhi nuovi il significato del matrimonio alla luce della fede e del Vangelo.

 

Il matrimonio: vocazione, fede e amore da custodire ogni giorno

Il quinto incontro, guidato da don Angelo, ha accompagnato i partecipanti in una profonda riflessione sul valore spirituale della scelta matrimoniale. Il matrimonio non è solo un evento da preparare, un contratto civile o una cerimonia religiosa: è, prima di tutto, una vocazione. Una chiamata, cioè, a vivere la propria vita coniugale come segno della presenza di Dio nel mondo, come manifestazione concreta di un amore fedele, generativo e stabile, radicato nel progetto originario della Creazione.
Domande provocatorie e intime – Cosa significa per voi sposarvi nella fede?, Come immaginate la presenza di Dio nella vostra vita di coppia?, Come pensate di custodire nel tempo il vostro amore? – hanno animato il dialogo tra le coppie. Ciò che è emerso è che la fede non è un’aggiunta, ma il fondamento stesso della relazione, quel luogo invisibile ma reale in cui ci si affida reciprocamente e si cresce insieme.
Don Angelo ha parlato anche della preghiera nella coppia, della partecipazione consapevole alla Messa, della necessità di costruire l’amore su valori saldi e condivisi. Non è mancato l’approfondimento su due dimensioni centrali: il perdono, che risana e rimette in cammino, e la fedeltà, intesa non solo come esclusività affettiva, ma anche come costanza nel dialogo, nell’ascolto, nella fiducia, nelle piccole attenzioni quotidiane.
Riflessioni personali e momenti di confronto hanno permesso a ogni coppia di ritrovarsi, di tornare alle radici del proprio “”, di domandarsi come coltivare ogni giorno un amore che, pur tra fragilità e differenze, si lasci trasfigurare dalla grazia di Dio.

 

parrocchia san bernardino molfetta - percorso prematrimoniale nubendi nozze fede sacramento Il sacramento del matrimonio: segno visibile dell’amore invisibile di Dio

L’ultimo incontro del percorso è stato guidato dal parroco don Raffaele Tatulli, che ha offerto una spiegazione chiara e profonda sul Sacramento del Matrimonio, affrontando due aspetti fondamentali: la validità sacramentale e lo sviluppo del rito liturgico.
Affinché il matrimonio celebrato in Chiesa sia valido dal punto di vista canonico, è necessario che entrambi i nubendi:

▪️ siano liberi di contrarre matrimonio, ovvero non vi siano impedimenti giuridici o sacramentali;
▪️ siano consapevoli del significato del gesto che stanno per compiere;
▪️ manifestino consenso pieno, libero e consapevole;
▪️ accettino e comprendano le quattro proprietà essenziali del matrimonio cristiano: unità, indissolubilità, fedeltà e apertura alla vita.

Il rito del matrimonio è stato poi illustrato nelle sue parti essenziali. A partire dall’accoglienza degli sposi da parte del sacerdote, fino al momento centrale dello scambio delle promesse e della benedizione nuziale, ogni gesto ha un significato profondo, simbolico, ricco di memoria e di speranza. Il matrimonio si celebra davanti a Dio e alla comunità e ciò che gli sposi promettono l’uno all’altro è sostenuto dalla grazia sacramentale, che li accompagnerà per tutta la vita.

 

La gioia di un cammino condiviso

Il percorso si è concluso con una celebrazione eucaristica, nella quale le coppie hanno preso parte attiva, accompagnate dalla presenza affettuosa delle famiglie e degli amici. È stato un momento carico di emozione, in cui ognuno ha potuto riconoscere nella comunità un grembo accogliente, capace di sostenere e custodire la vocazione matrimoniale. Durante la Messa, i volti, gli sguardi, i silenzi erano densi di attesa e di bellezza: perché il matrimonio non è una meta da raggiungere, ma un cammino da intraprendere ogni giorno.
Un cammino fatto di mani che si cercano, parole che costruiscono, perdoni che liberano. Un cammino che inizia nella Parola di Dio e trova casa nella concretezza della vita vissuta insieme, passo dopo passo. Alla luce della fede, l’amore coniugale non è mai solo una scelta umana: è una risposta a una chiamata. E quel Sì, pronunciato all’altare, è solo il primo di una lunga serie che dureranno tutta la vita.

 

 

Commenti ( 10 )

  1. Rispondi
    Ettore says:

    Il matrimonio non è una favola a lieto fine, ma una storia vera da scrivere ogni giorno, con le sue sfide e le sue gioie. Questo articolo lo fa emergere con forza. Credo che si potrebbe affiancare al percorso anche la lettura condivisa di testi spirituali o testimonianze di coppie che hanno vissuto momenti difficili ma ne sono uscite più forti.

  2. Rispondi
    Walter Mazzei says:

    Mi piacerebbe che nel percorso si desse spazio a temi molto concreti: la gestione del tempo, dei conflitti, della comunicazione nella coppia, la spiritualità quotidiana… Perché la vocazione matrimoniale si gioca ogni giorno nella concretezza. Una proposta interessante potrebbe essere coinvolgere counselor o coppie guida nei singoli incontri.

  3. Rispondi
    Giuseppe Ardito says:

    Leggere che il matrimonio è anche ‘donarsi insieme’ agli altri mi ha fatto riflettere: la coppia cristiana non vive chiusa in sé stessa, ma diventa segno per gli altri. Una proposta concreta? Invitare le coppie partecipanti a realizzare insieme un gesto di carità verso la comunità: potrebbe essere un modo concreto per ‘allenarsi’ a vivere la vocazione in uscita.

  4. Rispondi
    Claudio Minielli says:

    L’idea del matrimonio come vocazione è potente e controcorrente. In una società che cambia partner come si cambiano vestiti, parlare di fedeltà, di progetto condiviso, di ‘per sempre’, è un atto profetico. Forse potremmo creare una piccola rubrica mensile sul sito o sui social dove le coppie sposate condividono brevi testimonianze di vita concreta, fedeltà e grazia.

  5. Rispondi
    Mina Moncelli says:

    L’approccio del post è molto stimolante: non si tratta di prepararsi a una cerimonia, ma a una vita. Forse si potrebbe anche pensare a incontri paralleli, uno per i fidanzati e uno per i genitori di entrambi, che spesso hanno aspettative, paure o domande da affrontare.

  6. Rispondi
    Della Martora Michele says:

    È bello che si torni a vedere il matrimonio come un dono e non solo come un contratto o una formalità. Questo post lo spiega con semplicità e profondità. Sarebbe importante inserire anche momenti di preghiera personale e di coppia nel percorso, per aiutare i fidanzati a coltivare una relazione non solo a due, ma a tre: con Dio.

  7. Rispondi
    Giuseppe Scanni says:

    Trovo importante che si parli del matrimonio come cammino e non come punto d’arrivo. La formazione prematrimoniale dovrebbe essere più che un ‘corso’, dovrebbe essere vissuta come una vera esperienza di crescita, anche spirituale. Magari attraverso attività concrete, come weekend di convivenza simbolica o servizi da fare insieme nella comunità.

  8. Rispondi
    Antonia Antolini says:

    Leggendo questo articolo mi sono chiesto: come possiamo continuare a crescere come coppia anche dopo anni di matrimonio? Forse dovremmo smettere di pensare al percorso prematrimoniale come una fase e iniziare a pensarlo come parte di una cura pastorale continua della coppia. Una proposta? Gruppi di ascolto e confronto mensili per coppie giovani.

  9. Rispondi
    Giovanni Croce says:

    Mi ha toccato molto l’idea che il matrimonio sia una risposta a una chiamata. È un punto di vista che cambia tutto: non sei tu che scegli semplicemente qualcuno da amare, ma rispondi a un progetto più grande. Sarebbe utile proporre momenti di discernimento anche prima dell’inizio ufficiale del percorso, magari aperti anche a coppie che sono ancora in fase di riflessione.

  10. Rispondi
    Domenico de Palo says:

    Bellissimo richiamo al matrimonio come vocazione e non solo come evento. Troppo spesso ci si concentra solo sulla preparazione della cerimonia, trascurando il significato profondo di questo sacramento. Sarebbe bello se nel percorso prematrimoniale ci fossero incontri anche dopo le nozze, per accompagnare le coppie nei primi anni di vita insieme.

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