
Ogni relazione d’amore ha bisogno di solide fondamenta. Tra queste, una delle più importanti è senza dubbio la capacità di dialogare e comunicare in modo efficace. Saper esprimere le proprie emozioni, saper ascoltare e comprendere l’altro sono aspetti essenziali per costruire un rapporto duraturo e armonioso: è stato questo il tema su cui si è focalizzato l’ultimo incontro del percorso prematrimoniale in Parrocchia, guidato dalla psicologa psicoterapeuta dott.ssa Miriam Marinelli, collaboratrice del Consultorio Familiare Diocesano. Il titolo di questo incontro – “L’Arte del DialogAMAre” – racchiude in sé una verità essenziale: comunicare bene è un’arte e, soprattutto, un atto d’amore.
Il dialogo: colonna portante della coppia
Nel matrimonio, la comunicazione non è solo uno strumento per evitare i litigi, ma un vero e proprio collante che tiene unita la coppia nel tempo. Attraverso le parole, i gesti e il tono di voce si costruisce fiducia, si risolvono le incomprensioni e si rafforza la connessione emotiva tra i partner.
La dott.ssa Marinelli ha sottolineato quanto sia importante imparare a dialogare con autenticità, perché una coppia che comunica bene è una coppia che cresce insieme, superando le difficoltà senza lasciare che il silenzio o le incomprensioni scavino distanze irreparabili.
Comunicare non significa solo parlare: è un atto più complesso, che coinvolge ascolto, empatia e presenza. Un buon dialogo nella coppia non è solo utile per il rapporto tra marito e moglie, ma diventa anche la base per educare i figli, trasmettendo loro il valore della comprensione reciproca e della gestione costruttiva dei conflitti.
Il linguaggio non verbale: quando le parole non bastano
Una delle riflessioni più significative dell’incontro ha riguardato il ruolo del linguaggio non verbale. Gesti, sguardi, tono di voce e postura sono elementi chiave nella comunicazione, perché trasmettono messaggi anche quando non ce ne rendiamo conto.
Ad esempio, uno sguardo sfuggente mentre l’altro parla può trasmettere disinteresse o mancanza di attenzione. O un tono di voce aggressivo può trasformare anche una frase innocente in un attacco. Anche una postura chiusa o le braccia incrociate possono far percepire un rifiuto, anche senza aver pronunciato una sola parola.
Saper comunicare bene, quindi, non significa solo scegliere le parole giuste, ma anche modulare il tono, mantenere il contatto visivo e utilizzare il corpo per trasmettere vicinanza e accoglienza.
Ascoltare: il vero atto d’amore
Se parlare in modo efficace è essenziale, saper ascoltare lo è ancora di più: l’ascolto attivo è la base di ogni relazione sana.
Durante l’incontro, le coppie hanno riflettuto su un aspetto spesso sottovalutato: quanto spazio si lascia realmente all’altro per esprimersi? Ascoltare non significa semplicemente sentire ciò che il partner dice, ma accogliere le sue parole con il cuore aperto, senza interrompere, senza giudicare e senza pensare subito a una risposta.
Mettersi in ascolto significa svuotarsi di sé per lasciare spazio all’altro, accogliendo non solo le parole, ma anche le emozioni che le accompagnano.
Non dare nulla per scontato
Un altro grande errore nella comunicazione di coppia è pensare di conoscere già tutto dell’altro. Spesso si tende a interpretare in modo errato le intenzioni del coniuge o a sottovalutare le sue emozioni. Ogni persona ha un suo modo di percepire il mondo e anche nella coppia è fondamentale ricordare che l’altro può vedere e sentire le cose in maniera diversa.
La soluzione? Chiedere, chiarire, non supporre.
Frasi che rovinano il dialogo
Per rendere ancora più chiaro il concetto, la dott.ssa Marinelli ha proposto alcune frasi che sporcano il dialogo e che spesso scatenano litigi o incomprensioni.
Ecco alcune delle più ricorrenti.
▪️ “Fai sempre così, non cambierai mai” (generalizza e non lascia spazio al miglioramento).
▪️ “Dovresti capirlo da solo/a” (pretende che l’altro legga nel pensiero).
▪️ “Se davvero mi amassi, non mi tratteresti così” (usa il ricatto emotivo).
▪️ “Tanto parlo a vuoto, non ascolti mai” (sminuisce l’altro).
▪️ “Lascia perdere, faccio da solo/a” (blocca la collaborazione e genera distanza).
▪️ “Non è niente di grave, stai esagerando” (minimizza le emozioni del partner).
▪️ “Lo sapevo che sarebbe finita così” (chiude il dialogo con un tono fatalista).
▪️ “Non ho tempo per queste cose adesso” (dà l’idea che il partner non sia una priorità).
▪️ “Sei uguale a tua madre/tuo padre” (paragona, generando frustrazione).
▪️ “Non sei mai contento/a di nulla” (accusa in modo generalizzato).
Queste frasi, anche se dette in momenti di rabbia, creano distanza e incomprensione. Sostituirle con espressioni più costruttive aiuta a mantenere il dialogo aperto e positivo.
Il valore della riflessione e del confronto di coppia
Uno degli aspetti più apprezzati dell’incontro è stato lo spazio dedicato al confronto. Le coppie hanno avuto l’opportunità di analizzare il proprio modo di comunicare, di raccontarsi difficoltà e successi, di riconoscere i punti di forza e le aree da migliorare.
L’incontro ha lasciato nei partecipanti una nuova consapevolezza: amare non significa solo stare insieme, ma saper dialogare con sincerità, ascoltare con il cuore e accogliere l’altro senza riserve.
Ogni parola, ogni sguardo e ogni gesto possono rafforzare o indebolire il legame di coppia. La scelta è nelle mani di chi ama: comunicare bene è il primo passo per costruire un matrimonio felice e duraturo.
Commenti ( 5 )
Matteo Telera says:
10 Marzo 2025 at 9:44Bellissima riflessione! Il concetto di dialogamare riassume perfettamente l’importanza di comunicare con amore e rispetto. Credo che molte coppie, specialmente quelle con anni di matrimonio alle spalle, possano trarre beneficio da incontri che aiutino a riscoprire questo stile di dialogo. Forse si potrebbe pensare a laboratori pratici su come affrontare i momenti di crisi con empatia e ascolto.
Giovanni Menichelli says:
15 Marzo 2025 at 9:44Mi ha colpito molto il passaggio sull’importanza del silenzio, spesso sottovalutato nella comunicazione di coppia. Credo che imparare a rispettare i tempi e i modi dell’altro sia essenziale per costruire una relazione solida. Un’idea interessante potrebbe essere quella di proporre alle coppie un “patto del silenzio amorevole”, dove si impara ad ascoltare senza interrompere.
Giovanni Croce says:
17 Marzo 2025 at 9:45L’amore, come dice l’articolo, non è solo sentimento ma anche decisione quotidiana di comprensione e pazienza. Mi piacerebbe che si creassero momenti formativi in parrocchia in cui le coppie possano confrontarsi sulle difficoltà della vita familiare e trovare insieme strumenti per affrontarle.
Giuseppe Scanni says:
18 Marzo 2025 at 9:46Trovo geniale l’idea di trasformare le discussioni in momenti di crescita. Purtroppo, spesso nei momenti di tensione si tende ad attaccarsi reciprocamente. Forse si potrebbe proporre un piccolo percorso di “tecniche di dialogo positivo” per aiutare le coppie a esprimersi meglio e con meno conflitti.
Walter Mazzei says:
19 Marzo 2025 at 12:46Grazie per questo bellissimo spunto! Credo che l’arte del dialogamare sia un dono che si può imparare nel tempo. Mi piacerebbe che si creasse un gruppo dedicato alle giovani coppie dove, oltre a momenti di confronto, ci si possa esercitare in modo pratico sulle dinamiche del dialogo e della gestione dei conflitti.