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Il pericolo dal web: riflessione su bullismo, cyberbullismo e responsabilità educativa

parrocchia san bernardino molfetta - incontro cyberbullismo bullismo 2025In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della vita quotidiana, il rischio che internet si trasformi da risorsa a trappola è più attuale che mai. Per affrontare questa sfida, venerdì 7 febbraio, in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, gli Uffici diocesani di Pastorale Scolastica, Catechistico e il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi hanno organizzato il convegno “Tutela dei minori e fasce deboli, bullismo e cyberbullismo: il pericolo arriva dal web”.

All’evento sono intervenuti Mons. Domenico Cornacchia, Marica Anna Spadavecchia e l’avv. Antonio Maria La Scala, penalista e fondatore dell’associazione “GensNova” Odv. È stato un momento di confronto intenso e formativo, che ha messo in luce la gravità di fenomeni sempre più diffusi e spesso sottovalutati.

 

parrocchia san bernardino molfetta - incontro cyberbullismo bullismo 2025 Bullismo e cyberbullismo: atti che lasciano cicatrici profonde

L’avvocato La Scala ha spiegato cosa si intende per bullismo, illustrando una serie di comportamenti che rientrano in questa definizione: violenze fisiche, insulti, emarginazione e intimidazioni reiterate. Questi atti possono generare gravi conseguenze psicologiche nelle vittime, tra cui ansia, paura costante, cambiamenti nelle abitudini quotidiane e, nei casi più estremi, suicidio o istigazione al suicidio.

Tuttavia, il fenomeno che preoccupa maggiormente oggi è il cyberbullismo, descritto da Papa Francesco come una vera e propria “epidemia dilagante”. Questo tipo di violenza psicologica si manifesta in modi diversi: attraverso la diffusione di foto e video offensivi, messaggi di odio o molestie online. Il cyberbullismo ha una caratteristica peculiare: la sua pervasività. Può avvenire ovunque, a qualsiasi ora, e raggiungere un pubblico vastissimo in pochi istanti, amplificando l’impatto sulla vittima.

 

I rischi nascosti nel web: quando i contenuti non scompaiono mai

Uno dei punti cruciali dell’intervento è stato il richiamo alla pericolosità dei contenuti multimediali condivisi con leggerezza. Foto e video, anche privati, una volta inviati tramite app di messaggistica o social network, rimangono permanentemente memorizzati nel cloud e possono finire nelle mani sbagliate. L’avvocato ha sottolineato come questi materiali possano essere utilizzati nel deep web, trasformandosi in contenuti pedopornografici o strumenti di ricatto.

Episodi drammatici riportati dall’avvocato La Scala hanno fatto emergere la gravità della situazione:

  • Una bambina, rispondendo a una videochiamata anonima, si è ritrovata fotografata in una posizione intima senza rendersene conto.
  • Ragazzi con disabilità sono stati vittime di insulti e derisione attraverso video pubblicati online.
  • Genitori hanno subito pignoramenti di case per pagare ammende che superavano i 30.000 euro, causate da atti di cyberbullismo dei figli.

Anche un semplice like, la condivisione di materiale intimo o commenti offensivi possono configurare un concorso di reato.

 

parrocchia san bernardino molfetta - incontro cyberbullismo bullismo 2025La responsabilità educativa: un richiamo ai genitori

La Scala ha evidenziato il ruolo fondamentale dei genitori nell’educazione digitale. Purtroppo, spesso si assiste a una condotta omissiva da parte di molti adulti, che non controllano né i comportamenti online dei figli né i propri. Educare con amore significa vigilare con attenzione, insegnando ai ragazzi l’importanza della prudenza e del rispetto.

L’avvocato ha inoltre rivolto un appello a essere più consapevoli dell’impatto che una semplice foto può avere. Non devono essere mai inviate immagini intime, anche in contesti apparentemente innocui, come una foto in spiaggia con un bambino seminudo o una ragazza in intimo. Una volta condivisi, questi contenuti non scompaiono più, diventando potenzialmente pericolosi.

 

Prevenzione e dialogo per una rete più sicura

Il convegno ha messo in evidenza l’urgenza di una collaborazione educativa tra famiglie, scuole e parrocchie per creare un ambiente digitale sicuro. È necessario insegnare ai giovani a navigare in modo consapevole, promuovendo il rispetto delle persone e delle regole della rete. Prevenzione, educazione e vigilanza devono essere le parole chiave per affrontare e ridurre i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

L’evento ha rappresentato un momento di riflessione e responsabilità condivisa. I partecipanti sono stati chiamati a guardare oltre la superficie, a prendere consapevolezza dei rischi che il web nasconde e a impegnarsi attivamente per proteggere i più giovani. Perché, come ha affermato l’avvocato La Scala, “osservare per prevenire è il primo passo per costruire una comunità sicura”.

 

a cura di Marcello la Forgia
Responsabile Comunciazioni parrocchiali

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